Nuovi racconti


Racconti dell'Albero secco (raccolta di favole ambientate a Procida)



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Dalla quarta di copertina:

“Va bene Fawriscio” mi disse allora l’Albero secco: “ti racconterò io ora dei fatti, delle dicerie di questi posti, così ai tuoi nipotini potrai narrare anche qualcosa di noi. E non avrai più scuse”.
“Certo, certo, amico mio”, dissi assaporando già il piacere dei suoi racconti.
“Inizierò, caro Fawriscio, raccontandoti di favole di una Procida che non c’è più. Inizierò con due storie, quella di una melanzana bianca e quella di un cane giallo; storie di quando non era da molto finita la seconda Guerra Mondiale, e sembrava che in Italia si affacciasse un miracolo economico”.
“Certo, immagino come l’isola dovesse essere bella e selvaggia a quel tempo”.
“Ma ti narrerò anche di quando venne qui a Procida il nipote di Paul Cézanne per dipingere i nostri limoni e di quando nell’isola si ebbe il grande sciopero dei granchiolini. Ti narrerò infine di quando le donne di scienza erano ammirate e rispettate”.


Per vedere un booktrailer del libro:

 
Per leggerne un'anteprima
 

Una recensione al libro, di Orazio Milano:
Raccontare a grandi e bambini e desiderare un mondo migliore
Tanto tempo fa i monaci cinesi erano soliti attuare una pratica che oggi si sta riscoprendo, insegnare ai bambini ad abbracciare gli alberi per assorbirne l'energia che sono in grado di trasmettere. L'obiettivo è incoraggiarli a relazionarsi con gli elementi della vita (acqua, aria, terra, fuoco) creando l'occasione per imparare che l'uomo dipende dalla terra, prendendo consapevolezza che una volta adulti diventerà un sentimento di rispetto che li renderà persone migliori.
Gli stessi bambini, essendo dotati di grande fantasia e immaginazione, devono coltivare queste doti con l'aiuto dei genitori e dei nonni, attraverso stimoli quali la lettura di fiabe o racconti ai confini tra realtà e fantasia. Quella stessa immaginazione e fantasia che guida, ancora oggi, Fabrizio Ago nella scrivere deliziosi libri per bambini (non solo) come quest'ultimo "Racconti dell'albero secco" che segue di poco "Racconti dello scoiattolo stanco".
Fabrizio, giramondo per lavoro, una volta in pensione ha trovato il suo posto ideale in quel di Procida, un piccolo mondo antico, autentico e sospeso nel tempo. In particolare nella sua piccola casetta, rifugio appartato, dove seduto sul terrazzino, inebriato dal profumo di limoni, cerca di aprire una finestra su mondi di tranquilla fantasia, riuscendo a cogliere sfumature della vita che non sempre ci appare tutta rose e fiori. Ho avuto il piacere di conoscere di persona Fabrizio, e devo dire che i suoi occhi si stupiscono ancora con incanto di bambino, osservando il profilo antico di una vecchia chiesa o parlando della natura attraverso mondi apparentemente lontani come il Canada e Procida, lasciandosi sempre ammaliare dal respiro della bellezza e riconoscendo nei luoghi e nelle cose la leggerezza dell'essere.
Ecco che, dopo lo scoiattolo stanco incontrato nei boschi del Canada, ci ritroviamo a leggere di melanzane bianche che scompaiono, di limoni giganti, di granchietti che scioperano, raccontati dall'albero dirimpettaio che appare secco ma in realtà molto prodigo di storie da raccontare, alternando divertenti difficoltà di pronuncia a eleganti "endecasillabi" che rimandano alla Divina Commedia.
I bambini, ma anche gli adulti, che sapranno perdersi in questi racconti si troveranno in un mondo fatto di delicate armonie, raccontato con garbo e una gentilezza antica che il mondo reale, purtroppo, non offre più oramai da tempi remoti.
Perchè, dunque, non lasciarci trasportare e sognare? non costa niente e ci consentirà di allontanare, per qualche istante, le angosce della vita in attesa di......tempi migliori.

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