di Maria Grazia Caverni
Storie
tenerissime. Si manifesta subito la delicatezza dell'autore e la grazia del suo
raccontare. E' un uomo fortunato, Ago, perché ha i nipotini ai quali può
dedicare le sue "fiabe". Ma soprattutto per la grande capacità di
immedesimarsi nella natura. Le sue dita, sul computer, dipingono acquerelli
leggeri, capaci di rendere di sogno ciò che anche le foto hanno descritto.
Perché le parole vanno oltre, hanno un tocco d'antan che forse solo chi ha
qualche primavera è ancora in grado di esprimere. Grazie. Evviva le anime
candide!
giovedì 27 febbraio 2014
commento alla 1a edizione
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